Dal 28 giugno 2025 entrerà ufficialmente in vigore in Italia l’European Accessibility Act (EAA), una direttiva dell’Unione Europea volta a rendere più equo e inclusivo l’accesso ai servizi e ai prodotti digitali per tutti i cittadini, in particolare per le persone con disabilità. In un contesto sempre più digitalizzato, l’accessibilità non può più essere considerata un optional: diventa un requisito fondamentale per ogni realtà che operi online.
Per le aziende italiane, l’EAA rappresenta un cambiamento epocale: oltre ad adempiere agli obblighi normativi, diventa un potente strumento di inclusione, innovazione e crescita economica. Questo articolo vuole offrire una guida chiara e completa per comprendere la normativa, i benefici che ne derivano e le azioni concrete da intraprendere per essere conformi entro la scadenza.
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Cosa prevede l’European Accessibility Act (EAA)?
La Direttiva (UE) 2019/882, recepita in Italia con la Legge 3 novembre 2022, n. 188 (Decreto Legislativo 178/2022), stabilisce criteri precisi per l’accessibilità di una vasta gamma di prodotti e servizi digitali, coinvolgendo sia il settore pubblico che quello privato.
Obblighi principali:
- Accessibilità obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni: Ciò include siti web, applicazioni mobili, portali istituzionali, piattaforme per servizi digitali e strumenti di comunicazione digitale di enti statali, regionali e locali.
- Imprese private soggette alla normativa: Le aziende con un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro o con più di 10 dipendenti sono tenute a garantire l’accessibilità digitale dei propri siti web, app, e-commerce, software e servizi digitali. Questo vale in particolare per:
- Banche e assicurazioni
- Aziende di e-commerce
- Fornitori di servizi di trasporto, comunicazione e media
- Piattaforme digitali che offrono servizi al pubblico
- Obbligo di dichiarazione di accessibilità: Ogni sito e applicazione deve includere una dichiarazione aggiornata e facilmente reperibile (es. nel footer), che descriva il livello di conformità, le aree eventualmente escluse e i contatti per eventuali segnalazioni.
Questa direttiva rappresenta un allineamento a livello europeo, ma lascia agli Stati membri la possibilità di adottare requisiti più stringenti.
Perché l’accessibilità è un vantaggio? (non solo un obbligo)
Rendere accessibile un sito web significa abbattere le barriere digitali, permettendo anche a persone con disabilità motorie, visive, uditive o cognitive di accedere alle informazioni e utilizzare i servizi offerti. I vantaggi non si fermano al rispetto della legge:
- Miglioramento dell’esperienza utente (UX): Un sito accessibile è più leggibile, chiaro e intuitivo per chiunque. L’adozione di buone pratiche di accessibilità migliora anche la navigazione da dispositivi mobili, per utenti senior o in situazioni di difficoltà temporanea.
- Incremento della reputazione e fiducia: Essere percepiti come un brand inclusivo rafforza la reputazione aziendale. I consumatori e le imprese cercano sempre più partner responsabili e attenti alla diversità.
- Espansione del mercato: In Europa, oltre 80 milioni di persone vivono con una disabilità. Un sito accessibile permette di includere un bacino d’utenza spesso trascurato ma con grande potenziale.
- SEO e performance: Le regole di accessibilità migliorano anche l’indicizzazione sui motori di ricerca. Elementi come la struttura semantica del codice, i testi alternativi e la coerenza dei contenuti sono apprezzati anche dagli algoritmi di Google.
- Riduzione del rischio legale: Le aziende non conformi potranno essere soggette a sanzioni amministrative e cause legali da parte degli utenti che si trovano impossibilitati ad accedere ai servizi digitali.
Come adeguarsi all’EAA: guida pratica per le aziende
Per adempiere agli obblighi dell’EAA e costruire un web realmente inclusivo, le aziende devono intraprendere un percorso chiaro e ben strutturato. Ecco i passaggi consigliati:
- Audit di accessibilità:
Avvia un’analisi tecnica e contenutistica del sito web e delle app. Questo permette di identificare problemi relativi a contrasto visivo, leggibilità dei testi, struttura HTML, compatibilità con screen reader, navigazione da tastiera e molto altro. - Allineamento alle WCAG 2.1 o 2.2:
Le “Web Content Accessibility Guidelines” (WCAG) stabiliscono standard internazionali. Le WCAG 2.1 sono attualmente il riferimento ufficiale per l’EAA, ma è consigliabile considerare già le WCAG 2.2 per prepararsi alle future evoluzioni. I livelli di conformità sono A, AA e AAA; l’obiettivo minimo richiesto è il livello AA. - Adozione di tecnologie assistive e responsive:
Garantire che i contenuti siano fruibili con screen reader, tastiere alternative, comandi vocali, dispositivi Braille. Inoltre, il sito deve essere responsive, ossia adattarsi a ogni tipo di dispositivo. - Redazione della dichiarazione di accessibilità:
Un documento pubblico e facilmente raggiungibile, dove si specificano:- Le sezioni conformi/non conformi
- Le eventuali deroghe
- I contatti per segnalazioni
- Le modalità per richiedere contenuti alternativi
- Formazione interna e aggiornamento continuo:
Sensibilizza i team di sviluppo, marketing e comunicazione sui temi dell’accessibilità. L’inclusione digitale deve diventare una parte integrante dei processi aziendali. - Monitoraggio e aggiornamenti periodici:
L’accessibilità non è un traguardo ma un processo continuo. Occorre testare periodicamente i siti e le app, specie dopo aggiornamenti o nuove funzionalità.

I quattro principi dell’accessibilità digitale
Alla base delle WCAG vi sono quattro principi fondamentali (POUR), che ogni contenuto digitale deve rispettare:
- Percepibile: I contenuti devono poter essere percepiti da ogni utente, anche con disabilità visive o uditive. Ciò include testi alternativi per immagini, sottotitoli per video, uso corretto dei colori e contrasto visivo.
- Operabile: Tutti gli elementi devono essere utilizzabili anche senza mouse. Tastiere, comandi vocali e altri strumenti devono garantire la completa fruibilità dell’interfaccia.
- Comprensibile: Il contenuto deve essere chiaro, coerente e facilmente comprensibile. Si devono evitare gerghi complessi, strutture troppo articolate o informazioni ambigue.
- Robusto: Il sito deve funzionare correttamente con diverse tecnologie e browser, presenti e futuri. Questo implica codice ben strutturato, semantico e validato.
Fishouse Web Agency: il tuo partner per l’accessibilità
I siti web devono essere accessibili a tutti, incluso le persone con disabilità. Il mancato rispetto delle norme sull’accessibilità comporta il rischio di sanzioni significative e azioni legali.
Ecco perché abbiamo scelto di collaborare con iubenda, leader nella compliance online. In qualità di Partner certificato Gold di iubenda, abbiamo sviluppato una proposta per offrire a tutti i nostri clienti una soluzione semplice per i requisiti di accessibilità.
In Fishouse Web Agency offriamo un supporto completo alle aziende che vogliono adeguarsi alla normativa sull’accessibilità, con un approccio tecnico, creativo e normativo:
- Audit professionale del sito o dell’app
- Progettazione di interfacce accessibili secondo le WCAG
- Redesign di portali e piattaforme esistenti con tecnologie inclusive
- Sviluppo di e-commerce compatibili con screen reader e tastiera
- Redazione guidata della dichiarazione di accessibilità
Rendere il tuo sito accessibile non è solo un obbligo: è un passo verso un business più moderno, inclusivo e competitivo.
FAQ sull’accessibilità digitale e l’EAA
Devi rispettare l’European Accessibility Act (EAA) se rientri in ENTRAMBI i casi:
- Vendi prodotti o servizi ai consumatori dell’UE.
E
Soddisfi almeno UNO dei seguenti criteri:
- Hai 10 o più dipendenti.
- Hai un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro O un totale di bilancio superiore a 2 milioni di euro.
Sì, le esenzioni includono:
- Microimprese (meno di 10 dipendenti E fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro O totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro).
- Casi in cui la conformità richiederebbe una “modifica fondamentale” di un prodotto o di un servizio.
- Situazioni in cui il rispetto della normativa imporrebbe un “onere sproporzionato” agli operatori economici interessati.
- Tipi specifici di contenuti preesistenti su siti web e applicazioni mobili.
Con l’avvicinarsi della scadenza dell’European Accessibility Act (EAA) del 28 giugno 2025, le aziende devono prepararsi per essere conformi. La mancata preparazione a questa scadenza espone le aziende a:
- Rischi legali: Potenziali cause legali per discriminazione e sanzioni amministrative
- Esclusione dal mercato: Impossibilità di fornire servizi nell’UE
- Danno reputazionale: Percezione negativa del marchio a causa della mancanza di inclusività
Dipende dallo stato attuale del sito. In molti casi, è possibile adeguarlo con interventi mirati su struttura, codice e contenuti. Tuttavia, se il sito è obsoleto o non risponde più agli standard, potrebbe essere più efficiente riprogettarlo da zero.
Include:
- Valutazione dello stato di accessibilità del sito/app
- Elenco delle parti conformi e non conformi
- Motivi delle non conformità (se presenti)
- Modalità per richiedere contenuti alternativi
- Contatto del responsabile accessibilità o canale per segnalazioni
Sei pronto a rendere il tuo sito web più accessibile?
In qualità di partner certificato Gold di iubenda, abbiamo l’esperienza necessaria per configurare e implementare la tua Accessibility Solution in base alle tue esigenze specifiche. Ti accompagneremo in tutto il processo, garantendo che il tuo sito sia pronto per rispettare la scadenza del 28 giugno 2025, migliorando allo stesso tempo l’esperienza degli utenti per tutti i visitatori.
Non aspettare l’avvicinarsi della scadenza: inizia subito a migliorare l’accessibilità del tuo sito web e l’esperienza dell’utente, potenziare la SEO e ridurre i rischi legali.